Historiae expositio - 1937

INTRODUCTION

The following text is taken from G. Balboni and E. Neri, Conversazioni latine: per tutte le scuole medie (Siena: Libreria Editrice Ticci, 1937), pp. 40-47.

DEDICATION

A LATINO MACCÁRI

nelle lingue classiche
maestro

TITLE PAGE

G. BALBONI – E. NERI  



COLLOQUIA

LATINO SERMONE CONSCRIPTA

AD USUM SCHOLARUM
SECUNDI ORDINIS



CONVERSAZIONI LATINE

PER TUTTE LE SCUOLE MEDIE  



  

LIBRERIA EDITRICE TICCI – SIENA
1937 – XV

V.
Historiae expositio
V.
Lezione di storia
1
Nunc de historia schola habenda est. Id de quo hodie dicturus sum, maximi momenti est, idemque gravissimum quippe quod, ut recentissimum, in nostris animis adhuc altissime inhaereat. Expeditionem Aethiopicam dico, qua, auctore et duce Benito Mussolini, Italica gens ad imperii fastigia iterum ascendit. Quae huius belli causae fuerint, quo consilio quaque virtute res sint gestae, paucis exponam. Cum Aethiopes iam diu ab aliis subornati atque sollicitati nos proelio lacesserent, incursiones crebras in nostros fines facientes, Dux, supremus reipublicae nostrae moderator, iussit in Somaliam et in Erythraeam maximas copias comportari atque contrahi, nec non ingentem vim instrumentorum machinarumque ad bellum pertinentium. Curavit etiam complures fabros et operarios eo deducendos, qui vias munirent quibus milites progredi possent per impervias illas atque praeruptas regiones.
P – Ora tocca lezione di storia. L’argomento, di cui oggi mi accingo a parlare, è di somma importanza e gravità, perchè recentissimo e ancor profondamente infisso nei nostri animi. Intendo parlare della spedizione Etiopica, colla quale, per iniziativa e sotto la guida di Benito Mussolini, l’italica gente di nuovo ha conseguito l’Impero. Vi esporrò in breve le cause della guerra, e come si svolsero le operazioni. Siccome gli Etiopi, sobillati da altri ci provocavano da parecchio tempo, facendo frequenti scorrerie nel nostro territorio, il Duce, Capo Supremo del Governo, comandò che in Somalia si trasportassero e si raccogliessero gran quantità di armati, non che enorme copia di mezzi e macchine da guerra. Fece inoltre trasportare numerosi operai e artigiani per costruire strade, per mezzo delle quali i nostri soldati potessero avanzare per quelle regioni impervie e impraticabili.
2
Primum praefuerunt comparandis rebus in Erythraea Aemilius De Bono, Quadrumvir Romanae expeditionis, in Somalia, Rudolphus Gratiani vir in primis prudens ac peritus1 in coloniis deducendis atque muniendis, qui iam quantum et virtute et consilio valeret, satis ampla documenta praebuerat in componendis rebus Libicis.
Prima di tutto furono a capo della preparazione, in Eritrea, Emilio de Bono, Quadrumviro della Marcia su Roma; in Somalia, Rodolfo Graziani, uomo espertissimo nel condurre colonie e sistemarle, che già aveva dimostrato il suo valore e il suo senno, con prove magnifiche, nel pacificare la Libia.
3
Res prae se ferebat magnas difficultates, cum et per barbara loca iter esset faciendum et cum populis manus conserendae, quibus haud ignotae belli artes et arma ad recentissimam artis militaris rationem constructa; tormenta bellica, rorariae ballistae et aligerae coeli naves.
L’impresa presentava grandi difficoltà, poichè bisognava passare attraverso a luoghi selvaggi e battagliar con popoli ai quali non erano ignote le arti della guerra, e che possedevano armi costruite secondo i dettami della tecnica militare moderna, artigliere, mitragliatrici, aeroplani.
4
Bellum initum est postridie Kalendas Octobres anno millesimo nongentesimo trigesimo quinto, quo die Dux, per radiophonicam stationem, universam Italiam omnesque terrarum orbis gentes allocutus est.
La guerra cominciò il 2 Ottobre 1935, nel qual giorno il Duce per radio parlò a tutta l’Italia e a tutto il mondo.
5
Sed pauca supra repetenda sunt; nam silentio praetermittere non possum praeter causas remotiores, quas supra memoravimus, aliam recentiorem fuisse causam, quae quasi momentum quoddam ineundi Aethiopici belli habenda est.
Ma bisogna rifarsi un po’ addietro; perchè non posso passare sotto silenzio che, oltre alle cause più remote che sopra ho ricordato, un’altra più vicina ce ne fu, che si può considerare come la causa occasionale della guerra etiopica.
6
Accidit enim ut, cum Abissini, ementiti locum, qui Ual-Ual aethiopice dicitur, sui iuris esse, armis et vi occupare eum conarentur, praesidia nostra vim vi repellere cogerentur. Quae res ab Aethiopum imperatore ad Societatis Nationum consilium delegata est, quod Genavam primum congregatum, postea Lutetiam Parisiorum controversiam dirimere non potuit. Nunc summatim vobis exponam quomodo res gestae sint, quae clarissimae pugnae quaeque summae victoriae atque expeditae.
Ed invero accadde che gli Abissini, col pretesto che la località, che in lingua abissina si chiama “Ual-Ual”, appartenesse a loro, cercarono di occuparla con le armi, onde i nostri presidii furono costretti a respingere la forza con la forza. La qual cosa dall’imperatore abissino fu delegata al Consiglio delle Nazioni, che, raccolto prima a Ginevra e poi a Parigi, non potè dirimere la controversia. Ora in breve vi esporrò in qual modo si siano svolte le operazioni, quali furono le più celebri battaglie, quali le vittorie decisive.
7
Transgressae Mareb rivum, nullo fere obsistente, nostrae copiae, Adua – Axum – Macallè oppidis occupatis, signa Italiae defixerunt in terris illis, Italico sanguine iterum perfusis. His victoriis perculsae Europae nationes inani spe fretae se posse Italorum impetum frangere vel saltem remorari a. – d. – XI Kalendas Decembres anno MCMXXXV concilio nationum Genavam convocato, interdixerunt Italiae commeatibus et commerciis, quod vulgo “assedio economico” dicitur. Aemilio De Bono surrogatus est summus militiae magister Petrus Badoglio, qui prudenti ac sagaci consilio copiam sui hostibus fecit apud locum nuncupatum “Amba Aradam”. Ballistis ignivomis omnis generis atque moduli explanato itinere milites nostri per ordines hostium irruperunt, qui acriter sed frustra conati impetum et vim nostrarum legionum sustinere, turpiter in fugam coniecti, loco cessere. Praeterea, ne se colligere ad redintegrandam pugnam possent, aligerae coeli naves, sublime volantes, eos obruerunt igniferis globis glandibusque ex rorariis ballistis emissis. Quam pugnam secuta sunt duo illa proelia in regionibus quas “Tembien” et “Scirè” nuncupant, commissa.
Passato il torrente Mareb, senza quasi trovar resistenza, le nostre truppe, occupate “Adua”, “Axum”, “Macallè”, piantarono le insegne d’Italia in quelle terre di nuovo bagnate di sangue italiano. Le nazioni d’Europa, percosse da tali vittorie, vanamente immaginando di potere infrangere la volontà degli Italiani o ritardarla, il 21 Novembre, convocato a Ginevra il Concilio delle Nazioni, interdissero all’Italia i commerci e le relazioni con gli altri popoli, ciò che comunemente si dice “assedio economico”. Fu sostituito ad Emilio De Bono, come supremo capo delle operazioni, Pietro Badoglio, il quale, con accorto e sagace piano, dette battaglia ai nemici nella località detta “Amba-Aradam”. Aperta la via con artigliere di ogni calibro, i nostri soldati fecero impeto contro le file dei nemici, i quali, dopo aver accanitamente, ma inutilmente, tentato di sostenere l’impeto dei nostri, cacciati vergognosamente in fuga, abbandonarono la posizione. E perchè non potessero riunirsi e riprendere la lotta, gli aeroplani, volando al di sopra, li coprirono di spezzoni e di pallottole di mitragliatrice. Seguirono a questa battaglia gli altri due combattimenti del “Tembien” e dello “Scirè”.
8
Paulo post, pulso ac profligato imperatore ipso, qui apud lacum “Ascianghi” copiam sui fecerat, si posset imperii caput servare, romanae legiones ingressae sunt in “Addis Abeba” urbem a. d. III Nonas Maias. Pari animo atque virtute, iisdem fere diebus in Somalia, ductu atque auspicio Rudolphi Gratiani, munitissima castra, quae hostes apud “Sassabanech” metati erant, expugnata sunt.
Poco dopo, sconfitto e respinto l’imperatore che aveva dato battaglia al lago “Ascianghi”, per vedere se poteva salvare la capitale dell’Impero, il di 5 di Maggio le nostre truppe entrarono in Addis Abeba. Con eguale spirito e valore, quasi negli stessi giorni, in Somalia, sotto la guida e gli auspici di Adolfo Graziani, fu occupata la posizione fortificata di “Sassabanech”.
9
Ne quis1 vestrum unquam oblivioni tradat quam multa nota gens italica pro patria pertulerit; mulieres ipsae ne aurum deficeret, nuptiales anulos in publicum contulerunt; universique cives omnis ordinis atque condicionis sponte, nullo senatus consulto facto, ad magistratus omne aurum et argentum, quasi inito certamine adiuvandae rei publicae, detulerunt.
Non vi dimenticate quanti sacrifici tutto il popolo italiano abbia sostenuto! Anche le donne, perchè l’oro non mancasse, dettero allo Stato gli anelli nuziali, e tutti quanti i cittadini di ogni ordine e di ogni condizione, spontaneamente, senza nessuna decisione del Sentato, consegnarono alle Autorità tutto l’oro e l’argento come se facessero a gara per aiutar lo Stato.
Quaestiones
Domande
1) Quae Aethiopici belli causae fuerunt?
1) Quali furono le cause della guerra Etiopica?
2) Quis auctor fuit gerendi belli?
2) Chi fu l’animatore della guerra?
3) Quis primus praefuit rebus gerendis in Erythraea? Quis in Somalia? Qui belli apparatus?
3) Chi per primo fu a capo delle operazioni in Eritrea? Chi in Somalia? Quali i preparativi?
4) Quae potissimum pericula obeunda erant? Quibus in rebus difficultates maximae?
4) Quali pericoli specialmente si dovevano affrontare e in che consistevano le massime difficoltà?
5) Quo die initum est bellum?
5) In qual giorno fu principiata la guerra?
6) Quae fuit causa maxima et quasi momentum ineundi belli?
6) Quale fu la principale ragione e, per così dire, la spinta ad incominciare la guerra?
7) Quem arbitrum controversiae dirimendae Aethiopum rex delegit?
7) Chi scelse il Negus come arbitro per dirimere la controversia?
8) Quae oppida primum vi atque armis expugnata sunt?
8) Quali città primamente furono espugnate?
9) Quomodo animo adversus nos Europae nationes affectae sunt? Quid contra nos sanxerunt?
9) Quale fu l’atteggiamento dei popoli d’Europa nei nostri riguardi? Che cosa deliberarono contro di noi?
10) Quis successit Aemilio De Bono?
10) Chi successe ad Emilio De Bono?
11) Quo in loco acie primum decertatum est? Quae pugnae secutae sunt?
11) In che luogo si venne a battaglia decisiva? Quali battaglie si combatterono dopo?
12) Ubi imperator Aethiopum extrema conatus est?
12) Dove l’Imperatore Etiopico fece l’ultimo tentativo?
13) Quomodo res gestae sunt in Somalia?
13) Come si svolsero le operazioni in Somalia?
14) Quo animo Itali incommoda belli sustinuerunt? Quibus opibus angustiis publicae pecuniae subvenerunt?
14) Con che animo gl’Italiani sostennero i sacrifici della guerra? Come aiutarono le difficoltà del pubblico erario?
Original Footnotes
  • 1) prudens ac peritus: originally peritus, corrected according to the printed corrigenda (bound errata sheet).
Critical Notes
  • 1) Ne quis: originally Nequis, corrected by FLT-editors.
 
IMPRESSUM

Proprietà letteraria

Libreria Editrice Ticci - Siena


Soc. An. Poligrafica - Siena - 1937 - XV