In Fulcieri Paulucci de Calbolis memoriam sanctissimi herois - 1929

INTRODUCTION

The following text is taken from Nazareno Capo, Carmina selecta, solutae orationis exempla et frustula varia (Grottaferrata: Scuola Tip. Italo-Orient. ‘S. Nilo’, 1929), pp. 20-23.

DEDICATION

ALOYSIO PIETROBONO
Scholarum Piarum splendido lumini
collegae incomparabili
qui
cunctationes meas
sustinuit vicit
haec varia latinitatis exampla
grati animi ergo
devote dico

TITLE PAGE

NAZARENO CAPO

ordinario di lettere latine e greche nel Liceo Nazareno

CARMINA SELECTA

SOLUTAE ORATIONIS EXEMPLA
ET
FRUSTULA VARIA


Title Page


ANNO MCMXXIX

GROTTAFERRATA Scuola Tip. Italo-Orient. «S. Nilo»

IN FULCIERI PAULUCCI DE CALBOLIS MEMORIAM SANCTISSIMI HEROIS
IN ONORE DI FULCIERI PAULUCCI DE GALBOLI PURISSIMO EROE
1
Germen augustum generis Latini
2
nuper in caeli spatiis receptum,
3
cur in excelsa Indigetum corona
4
dulce moveris?
Augusto discendente di Latina stirpe, testè accolto nei sereni spazi del cielo, perché nell’eccelsa corona dei Numi Indigenti ti mostri dolcemente commosso?
5
Patria gaudes, avide auguratus,
6
prospera fama merito decora,
7
laeta fatorum solide explicante
8
mente Beniti
Tu godi che la patria, come avevi ardentemente sognato, a ragione sia onorata di buona fama e lieti destini sicura vada svolgendo sotto la guida geniale di Benito.
9
Quod feretri unum decus appetisti,
10
Patriae signum, bene nunc sacratis
11
terminis splendens agitatur auris
12
Te excruciato.
Quello che reclamasti come unico ornamento della tua bara, il vessillo nazionale, ora gloriosamente sventola sui sacri termini della patria dopo il tuo martirio.
13
Non quidem vitam semel immolasti
14
impetu legem profitentium olim
15
inclitam Christi, patriae fidelis
16
sanguen adusque
Non una sola volta invero Tu immolasti la vita con lo slancio di quelli che professavano la legge inclita di Cristo, fedele alla patria sino al sacrifizio della vita.
17
Omnia hic sacre merito loquuntur
18
iugiter de Te nitideque fulget
19
Italis nunc in Capitolio alto
20
Fortis imago.
Tutto in Italia religiosamente a buon diritto parla sempre di Te, ma soprattutto fulgida splende ora per gli Italiani nell’ eccelso Campidoglio la Tua effigie eroica.
21
Dux Tui recte tribuit stupescens
22
saeculo nostro speciem aemulandam,
23
offici cui quis similis sacerdos
24
invenietur?
Il Duce ammirato, giustamente volle proporre come degno d’imitazione all’età nostra l’esempio di Te, a cui chi altri sarà trovato pari nella religione del dovere?
25
Aureis sane memorentur inde
26
litteris luces geminae, colendae
27
patriae in fastis, Tibi quae pararunt
28
vulnera honesta.
Certo a caratteri d’oro siano registrati d’ora in poi nei fasti della patria quei due giorni radiosi che ti procacciarono le gloriose ferite.1
29
Quî fremens corpus miserum indolescens
30
audiit, foedum! maculam nefastam
31
agmini nostro! subito cupisti
32
firma sonare.
Con che fremito il tuo corpo affralito, dolorante udì – orrore! – l’onta di Caporetto! subito ardesti di far tonare la tua voce.
33
Municeps clarus, duce quo sereni
34
Itali crescunt, animis movendis
35
militum Tecum sociavit altum
36
mentis acumen.
L’illustre tuo conterraneo, sotto la cui guida gli Italiani tranquillamente prosperano, unì a Te l’alto acume della sua mente per eccitare insieme l’animo dei soldati.2
37
Una vox tantum Tibi erat superstes;
38
hanc et invicte Italiae sacrasti,
39
vulnerum tamquam valide ferentes
40
corpore signa
La sola voce Ti rimaneva, e questa invitto consacrasti alla patria, come coloro che eroicamente portavano impresse sul corpo le stigmate delle ferite.
41
Patriam sane moriens ocellis
42
lacrimis udis tenere expetisti,
43
usque victurus celeber triumpho
44
sanguine parto.
Oh si!, morendo cogli occhi bagnati di lacrime, teneramente bramasti la patria lontana, Tu destinato a vivere sempre famoso pel trionfo guadagnato col sangue.3
45
Lucidis caeli spatiis renidens
46
in choro heroum patriae superbo
47
Italos ducas dubio usque calle
48
sidus amicum.
Brillando ora nei sereni spazi del cielo tra il superbo coro degli eroi della patria, guida gli Italiani nella via sempre difficile, come astro propizio.
 
Original Footnotes
  • 1) 26 Marzo 1915 e 18 gennaio 1917. Dalla ferita di granata nel ginocchio ebbe la gamba irrigidita e nonostante combattè e restò in trincea e si espose ad ogni rischio, sinchè complendo un atto di eroismo, fu colpito nella spina dorsale restando come un tronco inerte.
  • 2) Dopo Caporetto, dalle colonne del “Popolo d’Italia” lanciò con Benito Mussolini un appello ai combattenti vibrante di amore e di fede.
  • 3) Si spense in una cameretta di un sanatorio svizzero il 28 Febbraio 1919.