Fasces Renovati - 1942
Fasces Renovati is a poem in Alcaic stanzas that Genovesi wrote in 1932. This was the year in which the Fascist regime celebrated the ten-year anniversary of the March on Rome: the poem reflects the enthusiasm of these celebrations. Fasces Renovati contains an appraisal of the regime and Mussolini, whom the poet considers responsible for the renewal of Italy and the revival of the spirit of ancient Rome. In the second part of the poem, Genovesi praises the Italians’ achievements in the field of aviation (vv. 49-60), navigation (vv. 61-80) and science (vv. 81-88). In the final section (89-112), Genovesi extols Mussolini for his role in bringing about the signing of the Lateran Pacts between the Vatican and Italy in 1929. Fasces Renovati was submitted at the Certamen Hoeufftianum in 1934 and 1935 (van Binnebeke 2020: 302 n.31, 304 n.15). It was published in Genovesi (1942a: 4-11), but does not appear in later editions of Genovesi’s poetry. The poem is also absent from Corallo’s record of Genovesi’s poems up until 1945 (Corallo 1945: xi-xiii).
Bibliography
Latin texts
Genovesi, Vittorio. 1942a. Carmina patriae. Rome: Messaggero del Sacro Cuore.
Secondary sources
Abrate, Giuseppe. 1940. “Poeti latini dell’era fascista.” Roma: Rivista di Studi e di Vita Romana 18 (9): 304–9.
Binnebeke, Xavier van. 2020. “Hoeufft’s Legacy: Neo-Latin Poetry in the Archive of the Certamen Poeticum Hoeufftianum (1923–1943).” In Studies in the Latin Literature and Epigraphy of Italian Fascism, edited by Han Lamers, Bettina Reitz-Joosse, and Valerio Sanzotta, 245–325. Supplementa Humanistica Lovaniensia 46. Leuven: Leuven University Press.
Corallo, Maria. 1945. La poesia latina di Vittorio Genovesi. Milan: Vita e pensiero.
Lamers, Han, and Bettina Reitz-Joosse. 2016. “Lingua Lictoria: The
Latin Literature of Italian Fascism.” Classical Receptions Journal 8
(2): 216–52.
Sacré, Dirk. 2020. ‘The Certamen Hoeufftianum during the ventennio fascista: An Exploration (With Unpublished Poems by Vittorio Genovesi and Giuseppe Favaro)’. In Studies in the Latin Literature and Epigraphy of Italian Fascism, edited by Han Lamers, Bettina Reitz-Joosse, and Valerio Sanzotta, 199–241. Supplementa Humanistica Lovaniensia 46. Leuven: Leuven University Press.
Nicolò Bettegazzi
Carmen Alcaicum
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Ode Alcaica
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sorge dal lungo sonno de i secoli,
e infranti i massonici segni1
a la gloria rinnovata ascende.
senza una guida, temè la Patria,
sconvolta da spessi tumulti,
l’ora giunta de la sua ruina.
di tanto sangue, l’Oste Vindelica
aveva in sì lunga tenzone
pel valore de i suoi figli, doma;
a sorte indegna. Vede, e d’Italia
sul fato infelice, fremendo
di generoso sdegno, BENITO
di Roma, certo nel cor di rendere
a la gloria de gli avi i nepoti
per l’utopia di Lenin dementi.
montani, plausi festanti echeggiano,
e a le aure fatidiche esulta
ringiovanita la mesta Patria.
Avvince mutua concordia gli animi,
grandeggia onorato il potere
ed il consorzio civil s’eleva.
sorte, diserta l’opra e tumultua,
banditi i ventosi tribuni
equa legge or tutela il lavoro2
Pei traforati monti s’inseguono
dal chiuso vapore trainati
i trasvolanti carri sbuffando.
in concitata fuga automobili,
riversa l’aratro il padule,
l’opra assidua strepe a l’officina
tra verdi aiuole, l’Urbe, e gli splendidi
fori, monumenti del genio
rinascente de l’Itala stirpe.
a tutto osare, balzano i giovani,
di palme insigniti a i certami
e d’ingegno e d’agile palestra.
l’alata schiera di BALBO librasi;3
con aëreo ponte congiunge
FERRARIN primo l’etrusco lido
inviolato del mondo NOBILE
avanza con l’aërea nave
per l’immensa tenebrosa bruma6
tentò Colombo, frequenti or sfidano
il Rex, l’Augusto e, tra i tumenti
flutti stabile, il Sabaudo Conte,
d’ignei vapori di freno indocili,
nuova prova a l’orbe stupito
del precursore genio latino.7
virtute in gare nobili slanciasi,
se d’altri la possa vien meno,
spesso sola vincitrice emerge.
di QUAGLIA tenta del mare i vortici,
e (meraviglia!) quasi torre
di squame flessibili coperta,8
da i flutti avvolta del vasto Oceano,
e l’oro ne l’imo giacente
scuopre e strappa a gli avidi marosi.
rende con novo prodigio attonite
le genti MARCONI, che a un tocco
fa brillare dal Tirreno lido
e di mirando lume risplendere
il Corcovado, le onde figlie
de l'elettro per l'etra diffuse.9
per lingua e fede, per stirpe e glorie
uni, scisse? perchè contenne
il Vicario di Cristo captivo,
grave incombente d'avi colpevoli!).
Ciò sdegna l'accorto BENITO
e le nefande catene spezza;
la Croce augusta sul Campidoglio
e avvolge la scuola e le nozze
con ala blanda religïone.
Stretti in amico patto trïonfino
ognora nell'italo regno
l'Alma Fede e di Patria l'amore;
cui Dio prefisse sin da le origini,
tra fausti avvenimenti e rei
adattati de i secoli al giro,
approdò Pietro nocchier de i popoli…
Ciò volgi tu certo nel cuore:
Di qui la Via a l'Impero, BENITO!
Original Footnotes
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1) Notam est triangulum symbolum esse Sectae tranco-maratorum.
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2) Indicatur Lex de Opera, promulgata die natali Romae, 21 aprilis a. 1927.
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3) Die 17 decembris a. 1930 ductore Italo Balbo, manipulus duodecim machinarum aligerarum, tribus stationibus, in Brasiliam iter direxit, quarum decem, die 7 ianuarii ineuntis anni 1931, maxima omnium admiratione, eo feliciter appulerunt.
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4) Arethurus Ferrarin et Carolus Del Prete, continenti volatu, ab oris Italis in Brasiliam emicuerunt (a die 31 maii ad diem 2 iunii a. 1928).
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5) Franciscus De Pinedo duabus vicibus volucri cymba lustravit omnes continentes: primum, Europam, Asiam et Oceaniam, a die 21 aprilis ad diem 7 novembris a. 1925; iterum, Africam et Americam, a die 13 februarii ad diem 26 iunii a. 1927.
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6) Humbertus Nobile bis aeria navi mundi verticem attigit; primum, a die 10 aprilis ad diem 15 maii a. 1926; iterum, a die 15 aprilis ad diem 8 maii a. 1927.
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7) Rex, Augustus et Comes Sabaudus Italae classis immania navigia sunt, affabre atque affatim instructa, queis nihil perfectius ab arte nautica hactenus confectum est. Hoc autem, inter ceteras naves etiam exterarum gentium, prae se fert Comes Sabaudus, quod aestu marino parum vel minime iactetur.
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8) Navarchus Humbertus Quaglia ingenti harpagone, longo tractu, ima oceani verrit, ubi navis Britannica, belli tempore submersa, magna auri copia onusta iacebat, inde per urinatores Italos audacter abrepti, die 22 iunii a. 1932.
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9) Gulielmus Marconi, eximius legum physicarum investigator, die 26 martii a. 1930, ab Italia ter mille lampadas Sidneyi in Australia succineis undis accendit; et iterum, die 12 octobris a. 1931 fecit ut vertex Corcovadi in Brasilia, Christo dedicatus, ad ictum splendesceret.
Original Footnotes
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1) Il triangolo è il simbolo sètta massonica
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2) Si vuole indicare la Carta del Lavoro, promulgata il 21 aprile 1927, natale di Roma.
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3) Il 17 dicembre uno stormo di 12 velivoli, comandati da Italo Balbo, si diresse in tre tappe al Brasile, dove ne giunsero felicemente 10, il 7 gennaio dell’anno seguente, tra lo stupore e il plauso di tutti.
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4) Arturo Ferrarin e Carlo del Prete con un solo volo balzarono dall’Italia al Brasile, dal 31 maggio al 2 giugno del 1928.
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5) Francesco De Pinedo in due volte con l’areoplano percorse tutti i continenti; la prima volta l’Europa, l’Asia e l’Oceania, dal 21 aprile al 7 novembre del 1925; la seconda volta, l’Africa e l’America, dal 13 febbraio al 26 giugno del 1927.
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6) Umberto Nobile andò due volte al polo col dirigibile; la prima volta, dal 10 aprile al 15 maggio 1926; la seconda volta, dal 15 aprile all’8 maggio 1927.
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7) Il Rex, l’Augusto, il Conte di Savoia sono tre Transatlantici della Marina Mercantile Italiana, costruiti con grande perizia e lussuosamente attrezzati, meraviglia dell’arte nautica. Il Conte di Savoia ha questo di speciale in confronto di altre navi, anche di estere nazioni, che poco o niente risente sia del beccheggio, sia del rullio.
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8) L’armatore Umberto Quaglia con una grossa benna spazzò per lungo tratto il fondo dell’Oceano, dove giaceva la nave inglese Egypte, affondata durante la guerra, che portava un grande carico d’oro, di là sottratto audacemente dai palombari italiani
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9) Guglielmo Marconi, illustre scienziato, il 26 marzo 1930 accese dal Mar Tirreno con le onde elettriche tre mila lampadine a Sidney nell’Australia; e il 12 ottobre 1931 illuminò dall’Italia la vetta del Corcovado nel Brasile.