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[Speech by Mussolini, 18 December 1933] - 1937
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The following text is taken from Artiro Bini, L’uso vivo della lingua latina (Florence: Vallecchi Editore, 1940 = B), a revised edition of the version found in Enrico Levi and Arturo Bini, Il latino come lingua viva: ad uso delle scuole medie di ogni gado (Florence: Vallecchi Editore, 1937 = F). In both editions, the text was part of a collection of speeches and quotes by Mussolini, translated into Latin under the title of Mussoliniana. Most, if not all, of the translations were probably made by Giovanni Napoleone.
ORATIO A DUCE HABITA DIE XVIII MENSIS DECEMBRIS, ANNO A FASCIBUS RESTITUTIS XIII, NOVA PROVINCIA LICTORIA INAUGURANDA
DISCORSO TENUTO DAL DUCE IL 18 DICEMBRE XIII PER LA CONSACRAZIONE DELLA NUOVA PROVINCIA DI LITTORIA
Commilitones!
Camerati!
1
Hic dies festus, Agro Pontino redempto, est omnium maxime celebrandus; hic dies, inquam, quo fascistae totusque populus Italorum iure gloriantur. Hodie, enim, optimis ominibus provinciam XCIII Italici Regni inauguramus. Cuius rei quanta sit magnitudo, ex hoc facillime colligi potest, quod hoc ipso loco, qui nomen sumpsit ab illo die XXIII mensis martii, unde nova Italorum historia incepit, vix tribus annis abhinc palus mortifera patebat. Certamen asperrimum suscepimus: obstabant et adversabantur nobis natura, condicio rerum atque etiam dubitatio et diffidentia, mentium segnities et animorum socordia eorum omnium qui, antequam pugnam incipiant sibi, mathematicā1 fere ratione, caveri de victoria volunt, cum, etiam pluris quam vincere, nostrā pugnare intersit: pugna enim, quotiescumque firmissima voluntate commissa est, certam victoriam2 semper adipiscitur.
Oggi è grande festa per l’Agro Pontino redento. È un giorno di legittimo orgoglio per tutte le Camicie Nere d’Italia e per tutto il popolo italiano. Si inaugura la 93a provincia del Regno. Per realizzare l’importanza dell’avvenimento basta per un solo minuto riflettere che qui, in questa piazza che reca come titolo la data del 23 marzo, fondamentale nella storia d’Italia, solo tre anni or sono regnava la mortifera palude. Abbiamo impegnato una lotta durissima. Avevamo di fronte la natura, le cose, ed oltre a ciò lo scetticismo, l’inerzia mentale, la poltroneria morale di coloro i quali prima di iniziare il combattimento vogliono essere matematicamente sicuri di avere la vittoria, mentre per noi fascisti piú ancora della vittoria ha importanza il combattimento. Poiché quando esso è impegnato con sicurissima volontà, è coronato immancabilmente dalla vittoria.
2
Salvēre3 iubeo fascistas et incolas urbium finitimarum provinciarum, qui se ascribi in hanc novam provinciam optarunt. Eorum rationibus commodisque summā diligentiā consuletur. Alii autem cives unā cum illis ex plurimis Regni provinciis huc advenerunt, qui multitudine loca deserta inter Romam et Neapolim iacentia incolerent et hanc provinciam constituerent, quae sibi, suis ipsius incolis, omnimo cohaerens, vere fascista dicenda est.
Desidero salutare le Camicie Nere e gli abitanti dei comuni delle provincie contermini che sono venuti a far parte della piú giovane provincia del Regno. Dichiaro che i loro interessi saranno particolarmente tutelati. Insieme con essi l’altra parte della popolazione è quella venuta da moltissime provincie del Regno a riempire materialmente il vuoto che era fra Roma e Napoli, a creare una provincia che nella sua stessa composizione demografica è nettamente unitaria, quindi squisitamente fascista.
3
Hoc die, unum, nec id parvi momenti, e nostris propositis tenemus; at complura4 sunt nobis suscipienda atque perficienda. In hoc agro colendo, enim, etiam per decem annos nobis elaborandum est. Ne hoc tantae molis opus turbetur vel interrumpatur, commilitones mei et legionarii, necesse est Itala gens armis plurimum valeat. Aratrum enim sulcum imprimit, gladius defendit; aratrum vero et gladius ex ferro temperato ambo confecta sunt, sicuti nostrorum cordium fides. Nunc quidem perspicere potestis cur fragorem bellicorum tormentorum unā cum voce mea nuper audiveritis.
Oggi noi celebriamo una tappa raggiunta. Ma molto resta ancora da fare. Io penso che nell’Agro Pontino c’è lavoro ancora per un decennio. Perché questa gigantesca opera non sia turbata o interrotta, è necessario, o Camicie Nere, o Combattenti, è necessario che la Nazione sia fortissima nelle sue armi. Poiché è l’aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende. E il vomere e la lama sono entrambi di acciaio temprato come la fede dei nostri cuori. Ora comprendete perché voi avete udito tuonare la voce del cannone insieme con la mia.