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[Speech by Mussolini, 9 May 1936] - 1937
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THEMES/GENRES
The
following text is taken from Artiro Bini, L’uso vivo della lingua latina (Florence:
Vallecchi Editore, 1940 = B), a revised edition of the version found in Enrico Levi and Arturo Bini, Il latino come lingua viva: ad uso delle
scuole medie di ogni gado (Florence: Vallecchi Editore, 1937 = F). In
both editions, the text was part of a collection of speeches and quotes by
Mussolini, translated into Latin under the title of Mussoliniana. Most, if not all,
of the translations were probably made by Giovanni Napoleone.
DUX IMPERIUM CONSTITUTUM NUNTIAT
IL DUCE PROCLAMA L’IMPERO
Oratio habita a podio Domus Venetae in Urbe, die
IX mensis Maii, anno MCMXXXVI p. C. n., XIV post
Fasces restitutos
IX mensis Maii, anno MCMXXXVI p. C. n., XIV post
Fasces restitutos
Lo storico discorso pronunciato da Palazzo Venezia
il 9 maggio 1936 - Anno XIV
il 9 maggio 1936 - Anno XIV
1
Praepositi superioris atque inferioris ordinis, gregarii omnium copiarum in Italia et in Africa militantium, commilitones, cives Italici vel domi vel extra patriam vitam agentes, audite:
Ufficiali! Sottoufficiali! Gregari di tutte le Forze Armate dello Stato in Africa e in Italia! Camicie Nere della Rivoluzione! Italiani e Italiane in Patria e nel mondo: ascoltate!
2
Consultis, quae statim noveritis quaeque Supremus Fascismi Consilium – universali consensu et plausu – nuper confecit, res maximi momenti ad finem peroptatum adducta est: Hoc die, IX mensis maii, anno vero XIV a Fascibus restitutis, fatum Aethiopiae in aeternum constitutum et defixum est.
Con le decisioni che fra pochi istanti conoscerete e che furono acclamate dal Gran Consiglio del Fascismo, un grande evento si compie: - Viene suggellato il destino dell’Etiopia, oggi, 9 maggio, XIV anno dell’Era Fascista.
3
Omnibus nodis nostro nitenti gladio abscissis, victoria africana certa et integra – qualem quidem legionarii vel in acie caesi vel bello superstites flagrantissime exoptarunt et firmissime voluerunt – in Annalibus Italorum perpetuo ascribitur.
Tutti i nodi furono tagliati dalla nostra spada lucente, e la vittoria africana resta nella storia della Patria integra e pura, come i Legionari, caduti e superstiti, la sognavano e la volevano.
4
Suum est tandem Imperium Italiae, imperium a fascibus, signis inextinctis voluntatis et opum romani Lictorii praeditum, ad quod comparandum et constituendum per quattuordecim annos continuos vires virentes atque optimā disciplinā institutae juniorum conversae et directae sunt.
L’Italia ha finalmente il suo Impero, Impero fascista, perché porta i segni indistruttibili della volontà e della potenza del Littorio romano, perché questa è la meta verso la quale durante quattordici anni furono sollecitate le energie prorompenti e disciplinate delle giovani, gagliarde generazioni italiane.
5
Imperium pacificum, quoniam Italia et sibi et omnibus gentibus pacem cupit neque ad bellandum adduci potest nisi summa atque ineluctabili necessitate; imperium civile et humanum in omnes gentes subiectas ex more Romanorum, qui quemque populum domitum secum in omnia consociabant.
Impero di pace, perché l’Italia vuole la pace per sé e per tutti e si decide alla guerra soltanto quando vi è forzata da imperiose, incoercibili necessità di vita. Impero di civiltà e di umanità per tutte le popolazioni dell’Etiopia. Questo è nella tradizione di Roma, che, dopo aver vinto, associava i popoli al suo destino.
Ecco la legge, o Italiani, che chiude un periodo della nostra storia e ne apre un altro, come un immenso varco aperto su tutte le possibilità del futuro:
7
I. regiones gentesque quae imperii aethiopici fuerant sub plenam et integram dicionem italici regni redactae sunt.
1. - I TERRITORI E LE GENTI CHE APPARTENEVANO ALL’IMPERO DI ETIOPIA SONO POSTI SOTTO LA SOVRANITÀ PIENA E INTERA DEL REGNO D’ITALIA.
8
II. rex italorum nomen aethiopiae imperatoris sibi suisque successoribus sumit.
2. – IL TITOLO DI IMPERATORE D’ETIOPIA VIENE ASSUNTO PER SÉ E PER I SUOI SUCCESSORI DAL RE D’ITALIA.
9
Praepositi superioris atque inferioris ordinis, gregarii omnium copiarum in Italia et in Africa militantium, commilitones, et vos cives Italici omnes: Populus Italicus imperium suo ipsius sanguine creavit et constituit; suis ipsius opere et opera fecundum reddet; suis ipsius armis contra omnes tuebitur et defendet.
Ufficiali! Sottoufficiali! Gregari di tutte le Forze Armate dello Stato, in Africa e in Italia! Camicie Nere! Italiani e Italiane! Il popolo italiano ha creato col suo sangue l’Impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque, con le sue armi.
10
Fide hac certissima, insignia et gladios et corda extollite, Legionarii, ad salutandum reditum Imperii super fatales colles Urbis. Hac tanta re digni eritis?3
In questa certezza suprema, levate in alto, Legionari, le insegne, il ferro e i cuori, a salutare, dopo quindici secoli, la riapparizione dell’Impero sui colli fatali di Roma! Ne sarete voi degni?
11
(Multitudo universali plausu clamat: Erimus!4)
(La folla prorompe in un formidabile sí).
12
Vester clamor ius iurandum significat, quod coram Deo et hominibus in vitam et in mortem vos obligat et astringit. Commilitones, Legionarii: Salvere regem jubeamus!1
Questo grido è come un giuramento che vi impegna dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini, per la vita e per la morte.
Camicie Nere, Legionari, saluto al Re!
Camicie Nere, Legionari, saluto al Re!
Original Footnotes
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1) Avevamo già tradotto [tradotto B : passato in tipografia F] questi quattro discorsi del Duce, quando usciva l’opuscolo del prof. Nicola Festa contenente, fra l’altro, la versione [versione B : traduzione F] latina dei due discorsi qui riportati per ultimi. Ci preme dire che, pubblicando ugualmente la nostra versione, non intendiamo affatto di gareggiare con l’illustre Maestro dell’Ateneo romano.