Decennalia. A fascibus renovatis - 1933
Decennalia is a polymetric poem which Ficari wrote in 1932 to
celebrate the ten-year anniversary (Decennale) of the Fascist March on
Rome (28 October 1922). It was awarded the first prize at the Certamen
Locrense of 1932 (Ficari 1933: 7), and parts of it were also submitted to
the Certamen Hoeufftianum (see below). Decennalia was first
published as a self-standing booklet (Ficari 1933) and then included in
Ficari’s Carmina (Ficari 1938a: 209-225) under the title Romulidae.
Decennalia is divided into two sections: Simulacra and Palilia
(Visiones and Natalis Urbis respectively in Ficari 1938a). The
first section, Simulacra (“Visions”), consists of 82 hexameters. Taken
together, the first letter of each verse form the following acrostic: Benito
Mussolinio, Italiae populique Duci Romani Imperii Restitutori Patri Patriae
Vita Victoria (“To Benito Mussolini, Leader of Italy and the people,
restorer of the Roman Empire, Father of the Fatherland, Life, Victory”). Simulacra
is further divided into sub-sections: Crux,
Aquila, Dea Roma, Dux, Fortitudo, Ephrata and Instaurata Religio. In
the central sub-section, Dux, Ficari describes the apotheosis of
Mussolini, whom he portrays as a providential figure and as an incarnation of
Rome itself (vv. 49-52). Simulacra
displays a cryptic
and allegorical language, through which the author provides a synthesis of Roman symbols (e.g. the eagle and the
goddess Roma) and historical episodes (e.g. Catilina’s complot in vv. 60-70)
with biblical and Christian texts (the Old Testament), symbols (the Cross) and history
(the birth of Christ, vv. 71-74). The aim of Ficari is the exaltation of
Fascist Italy as a synthesis of imperial and Christian Rome, i.e., as the seat
of the revived Roman empire and as the center of Catholicism (see also Garavani
1934).
The second section, Palilia
(“the feast of Pales”), focuses on Augustan Rome. Ficari heavily draws on the
literary production of that period, Vergil and Horace in particular, to propose
a total identification between the empire of Augustus and Mussolini’s Rome.
This section stages a fictive commemoration of the Palilia (the pastoral festival celebrated on 21
April) by Vergil and Horace, behind which one can easily read the
exaltation of the regime and the celebration of the Fascist rebirth of Rome
(see especially vv. 152-155). As explained by the author himself (Ficari 1933:
nn. 5-11), Palilia is inspired by Vergil’s Eclogues and Aeneid 8, and by Horace’s Odes (I, 2; III, 2) and his Carmen Saeculare. The diction and
imagery of these two poets is constantly alluded to by Ficari and form the
backbone of the whole section. The
Virgilian sub-section, in hexameters, is called Il canto di Virgilio (“The song of Vergil”, vv. 24-126), while the
Horatian sub-section, composed in Alcaic stanzas, is named Carme di Orazio (“Poem of Horace”, vv. 128-203). In the final two verses
of Palilia, Ficari mentions the Altar of the Fatherland in Rome (vv.
209-210), thereby indicating that Virgil’s and Horace’s poetic performances are
taking place in Fascist Italy. Palilia was submitted
(under the title Decennalia), without success, for the Certamen Hoeufftianum
of 1933 (van Binnebeke 2020: 296 n. 7); the first section, Simulacra,
was submitted as EIΔΩΛA – carmen translaticium, acrostichon, crux for the 1934-edition (van Binnebeke 2020: 302 n. 38)
Bibliography
Latin texts
Ficari, Quirino. 1933. Decennalia a fascibus renovatis. Pisauri:
Typis G. Federici.
———. 1938. Carmina. Pesaro: Ex Typis G. Federici.
Secondary sources
Binnebeke, Xavier van. 2020. ‘Hoeufft’s Legacy: Neo-Latin Poetry in the
Archive of the Certamen Poeticum Hoeufftianum (1923–1943)’. In Studies in
the Latin Literature and Epigraphy of Italian Fascism, edited by Han
Lamers, Bettina Reitz-Joosse, and Valerio Sanzotta, 245–325. Supplementa
Humanistica Lovaniensia 46. Leuven: Leuven University Press.
Garavani, Giunio. 1934. ‘Quirinus Ficari. Decennalia’. Il
mondo classico 4 (3): 207–8.
Nicolò Bettegazzi
QVIRINVS FICARI
IN D. V. KAL. NOV. A. XII
DECENNALIA
A FASCIBUS RENOVATIS
CARMEN
[Latine et italice editum]
PISAVRI
TYPIS "G. FEDERICI"
MCMXXXIII - XI - KAL. OCT.
Questo Carme fu inviato al Concorso Internazionale di Poesia Latina "C. Triumviri" 1932 e vi fu classificato primo. * Viene pubblicato soltanto in omaggio alla sua peculiare attualità. La versione metrica aggiunta, lungi dall'ornarsi di eleganze poetiche, è di proposito molto vicina alla prosa, perchè meglio risponda allo scopo suo, d'agevolare cioè la lettura a chi ne abbia bisogno e di chiarire qualche espressione che possa sembrare oscura, com'è facile che avvenga. La Parte I di esso procede, com'è detto, con andamento acrostico solo nel testo: ivi le prime lettere d'ogni verso riunite conchiudono il concetto a cui è ispirata l'allegoria.
Pesaro, Agosto 1933-XI Q.F.
* VII GARA INTERNAZIONALE DI POESIA LATINA
Gerace Marina, 6 maggio 1933-XI
A Gerace Marina la giuria composta dei Signori Prof. Alfredo Bartoli, prof. Angelo Taccone, Prof. Francesco Sofia Alessio ha presentato la relazione sull'esito della VII Gara Internazionale di Poesia Latina al Prof. Carmelo Triumviri, fondatore ed animatore dell'interessante Certame.
Molti lavori non sono stati classificati, perchè vuoti di contenuto o mancanti di afflato poetico.
Sono stati dichiarati degni della "MAGNA LAUDE" i Carmi: Decennalia del Prof. Quirino Ficari del R. Liceo Mamiani di Pesaro; Finis Aquileiae dello stesso Prof. Ficari; Altera Roma di * * ; Sermo di * *.
Degno della "LAUDE" è stato dichiarato il Carme Perilla di * * . "IN LIMINE LAUDIS" sono stati dichiarati i Carmi: Pugilum Certamina; Augusta Taurinorum; Nemesys.
Con il presente comunicato si bandisce l'ottava gara internazionale di poesia latina.
[Latin]
[Italian]
E nell’ormai volgente decimo anno
del Tuo generoso sacrifizio
memore a Te ricorre il pensiero
fiore espresso da terra marchigiana
discepolo nostro diletto
ALBERTO ALBERTUCCI
Che ora
dal SACRARIO DEI MARTIRI
fra le armonie gaudiose
dell’Olocausto Perenne
inneggi all’Idea
a cui Ti votasti
fatta Orgoglio Virtù Potenza di Popolo
Auspicio del presente
Gloria dell’avvenire
vivente Istoria dei rinnovati Destini di Roma
SIMVLACRA
carmen translaticum
acrosticon
VISIONI
carme allegorico
Solone
Solone
ἄν ἀπολαύσειαν οί βουλόμενοι χοινωνεῖν
τῆς ἐχείνου διανοίας.
Isocrate, Paneg. 2.
d'un uomo solo tutti potranno
godere, quanti vogliono farsi
partecipi del suo pensiero
Isocrate, Paneg. 2.
PALILIA
XXI APRILE
Original Footnotes
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1) Cfr. Sallustio: La Congiura di Catilina, c. 56.
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2) Cfr. la Profezia di Michea (V. T.) c. V. 2.
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3) Cfr. il I. dei Maccabei (V. T.) c. IV. 36 sgg.
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4) Una leggenda medievale narrava il rinvenimento sui Palatino, poco dopo il mille, del sepolcro di Pallante, figlio di Evandro. Il suo corpo fu trovato incorrotto a armato, con una vasta ferita apertagli in petto da Turno. E presso all’eroe ardeva una lampada, che i barbari, presi da superstizioso terrore, non riuscirono a spegnere: e vi fu chi disse che così ardente la ricollocarono al suo posto.
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5) E', come ognun sa, uno del più delicati episodi dell’Eneide.
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6) Si allude alle dieci Bucoliche, ove con velame allegorico sono spesso celebrati personaggi illustri, quali Cesare ed Augusto, e auspicati tempi gloriosi e felici.
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7) Quest’episodio s’ispira all’episodio virgiliano, En. VI. 855-886
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8) Nei pressi del colle Capitolino era il tempio di Giove Statore, eretto nell’anno 264 a. C.: ma, secondo la leggenda, votato da Romolo (Liv. I, 12, 6).
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9) Giunone aveva minacciato di distrugger nuovamente Troia, se gli antichi profughi, discendenti d’Enea e di Romolo, avessero voluto ricostruire la loro città madre.
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10) Per tutto questo canto lirico occorre tener particolarmente presenti i carmi di Orazio 1, 2; 111, 2 e il Carme Secolare
Critical Notes
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1) quei: originally qnei, corrected by FLT editors.