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Benito Mussolini duci - 1932
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THEMES/GENRES
BENITO MUSSOLINI
duci
duci
A BENITO MUSSOLINI
duce
duce
1
Itala fraterno ita rubebat sanguine tellus,
2
Itala tellus, quae, mundo stupente, probavit
3
virtutem, profligans conantes renovare
4
magnis Arminii in nos bellis gesta dolosa.
Del sangue dei fratelli rosseggiava
l’Itala terra, quella forte terra
che la valida possa avea mostrata,
cacciando in fuga quei che in grandi guerre,
contro di noi, reiterar volean
la gesta infida del germano Arminio.
l’Itala terra, quella forte terra
che la valida possa avea mostrata,
cacciando in fuga quei che in grandi guerre,
contro di noi, reiterar volean
la gesta infida del germano Arminio.
5
Tandem supplicibus nobis vir magnificus, dux,
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fato concessus fuit: in quo consilium atque
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actio provida, promptus sensus, firma voluntas.
8
Ac semel et iterum Dux, Dux clamabitur ille.
Ma fu concesso dal destino alfine
a noi supplici un uomo insigne, un capo:
Egli ha pensiero, azione tempestiva,
intuito pronto, volontà tenace.
Duce una volta e un’altra lo diranno.
a noi supplici un uomo insigne, un capo:
Egli ha pensiero, azione tempestiva,
intuito pronto, volontà tenace.
Duce una volta e un’altra lo diranno.
9
Vere nunc Romam dicas clarum caput orbis,
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marmoribus armisque nitentem, nec monumenta
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Caesaris atque vetusta Deorum livida templa
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tollent dilabentia, sola, ad sidera sese.
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Nunc terrae resonant longe lateque, Benite,
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assiduo cantu juvenum, armorum sonituque.
15
Uber luxuries camporum lumina molcet,
16
florent et laetae segetes in putre palude,
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per quam quondam hirundo nequibat tendere pennis.
Ora invero diresti l’alma Roma,
la capitale celebre del mondo,
d’armi e di marmi chiara rifulgente;
né cadenti s’erigono alle stelle
e solitari i grigi antichi templi
di tanti Dei e l’opere di Cesare.
Risuonano, o Benito, ora le terre
d’un incessante canto giovanile,
d’un suonar d’armi dall’un capo all’altro.
I rigogliosi ridondanti campi
offron grata visione al passeggero:
nascon le messi fonte di letizia
perfino nella putrida palude,
attraverso la quale, or non è molto,
non potea la rondine volare.
la capitale celebre del mondo,
d’armi e di marmi chiara rifulgente;
né cadenti s’erigono alle stelle
e solitari i grigi antichi templi
di tanti Dei e l’opere di Cesare.
Risuonano, o Benito, ora le terre
d’un incessante canto giovanile,
d’un suonar d’armi dall’un capo all’altro.
I rigogliosi ridondanti campi
offron grata visione al passeggero:
nascon le messi fonte di letizia
perfino nella putrida palude,
attraverso la quale, or non è molto,
non potea la rondine volare.
18
Alta cacumina Carrarae montesque silentes
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servabunt per saecla cubantis sub Jove vultum;
20
et natis tremulo canae matres digito illum
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monstrabunt: « En qui nos Romae nomine dignos,
22
Romam praeclaram dominantem reddidit orbis».
L’alte giogaie e i silenziosi monti
di Carrara ne’ secoli futuri
conserveranno del giacente il volto:
lo mostreranno le canute madri
col tremolante dito a’ lor piccini
dicendo: « Ecco colui che degni rese
noi del gran nom di Roma e Roma stessa
signora illustre dell’intero mondo ».
di Carrara ne’ secoli futuri
conserveranno del giacente il volto:
lo mostreranno le canute madri
col tremolante dito a’ lor piccini
dicendo: « Ecco colui che degni rese
noi del gran nom di Roma e Roma stessa
signora illustre dell’intero mondo ».
FERRARI JOANNES
FERRARI GIOVANNI
(giovane fascista)
(giovane fascista)
Guardiagrele, octavo Kal. Januarii.