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[Speech by Mussolini, 9 May 1936] - 1936
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THEMES/GENRES
Al lettore
Il numero speciale che la “Rassegna dei combattenti” pubblicò per il XXIV Maggio 1936 – XIV sì apre con una traduzione latina del discorso tenuto dal Duce per la proclamazione dell’Impero. La grandiosità del discorso risalta in modo mirabile trovando, per così dire, nella severa lingua degli avi la sua naturale espressione e la forma monumentale di un documento storico destinato a sfidare i secoli. Inoltre, questo saggio di traduzione risponde doppiamente a particolari esigenze dell’ora storica presente. Da un lato esso offre un primo contributo al movimento nazionale per il ritorno all’uso del latino nelle trattazioni scientifiche e nelle manifestazioni solenni dell’anima italiana, che riprende le sue più antiche tradizioni di fronte al mondo moderno. Dall’altro lato, esso permette agli stranieri di conoscere i pensieri del Duce con la loro perfetta rispondenza alle intime convinzioni del popolo italiano, senza possibilità di equivoci o malintesi derivanti da scarsa conoscenza della nostra lingua o da manchevoli traduzioni nelle varie lingue, nel momento in cui la parola del Duce si diffuse per radio o nei giornali di tutti i paesi civili. Il testo latino acquista i tal modo un valore documentario unico per coloro che nelle varie nazioni vorranno rendersi conto dello spirito e dei propositi che animano gl’Italiani di oggi e della compattezza nazionale ottenuta i quattordici anni di regime fascista.
Tali ragioni debbono avere avuto il loro peso in tutti coloro che trovarono da lodare il saggio offerto dalla “Rassegna dei combattenti” e che scrivendo al traduttore espressero il desiderio di dare ad esso una più larga diffusione e soprattutto di farli conoscere agli alunni delle nostre scuole, in Italia, nelle colonie e all’estero.
Tenendo conto di questo desiderio, e stimolato anche da un vivo bisogno dell’animo suo, il prof. Festa ha tradotto anche gli altro due discorsi solenni delle adunate generali, l’una tenuta nell’imminenza delle operazioni militari nell’Africa Orientale e delle deliberazioni del blocco economico contro l’Italia e l’altra per l’annunzio della vittoria finale in Etiopia e dell’entrata trionfale di Badoglio in Addis Abeba.
Queste tre orazioni, formanti idealmente un trittico, meritano di essere tenute presenti da ognuno dei quarantaquattro milioni d’Italiani che hanno avuto la fortuna di vivere nella luce di queste gloriose giornate dell’anno XIV. E meritano anche di andare oltre i confini dell’Italia ed essere meditate tanto dagli amici dell’Italia quanto da coloro che del non essere amici non hanno altra scusa che l’ignoranza della realtà presente.
Questa Casa Editrice si è imposto il compito di contribuire a quest’opera di umanità e di saggezza presentando in bella veste i discorsi stessi con la traduzione a fronte, in un opuscolo avente pregi artistici adeguati all’importanza del soggetto.
Il Capo del Governo si è compiaciuto di dare la Sua ambita autorizzazione alla pubblicazione; del che il traduttore e la Casa editrice Gli rendono qui pubblicamente grazie.
GIUSEPPE RISPOLIEDITORE IN NAPOLI
1
Omnium reip. copiarum, sive in Africa, sive per Italiam degentium, imperia legati optiones milites!
Nigra induti subucula vos novi rerum ordinis auctores!
Itali Italaeque cives domi aut peregre viventes!
Audite.
Nigra induti subucula vos novi rerum ordinis auctores!
Itali Italaeque cives domi aut peregre viventes!
Audite.
Ufficiali, Sottufficiali, Gregari di tutte le forze armate dello Stato in Africa e in Italia, Camicie Nere della Rivoluzione,
Italiani e Italiane in Patria e nel mondo: ascoltate!
Italiani e Italiane in Patria e nel mondo: ascoltate!
2
His decretis quae iam mox vobis nota erunt, quae consensu plausuque magno Summus Fascium Ordo statuit, hodie, a. d. VII id. mai., anno a restitutis Fascibus XIV Aethiopiae sortem definitam ratam habete.
Con le decisioni che fra pochi istanti conoscerete e che furono acclamate dal Gran Consiglio del Fascismo, un grande evento si compie: viene suggellato il destino dell’Etiopia, oggi 9 maggio XIV anno dell’Era Fascista.
3
Nullus iam nodus extat quem non reciderit ensis noster coruscus! Africana victoria in patrios annales integra pura refertur, qualem Legionarii, et pro patria mortui et qui supersunt, animo conceperant et consequi voluerunt.
Tutti i nodi furono tagliati dalla nostra spada lucente e la vittoria africana resta nella storia della Patria, integra e pura, come i legionari Caduti e superstiti la sognavano e la volevano.
4
Italia tandem imperium habet suum.
L’Italia ha finalmente il suo Impero.
5
Imperium scilicet ex Fascibus! cui Romani Lictorii voluntas ac potentia notas indelebiles impresserit. Ad hoc enim Italicae nunc maxime florentis iuventutis vires luxuriantes, ad militarem disciplinam adstrictas, per annos quatuordecim excitavimus exercuimus.
Impero Fascista perché porta i segni indistruttibili della volontà e della potenza del Littorio romano, perché questa è la mèta verso la quale durante quattordici anni furono sollecitate le energie prorompenti e disciplinate delle giovani, gagliarde generazioni italiane.
6
Pacis imperium! quoniam pacem sibi et omnibus orbis terrarum gentibus optat Italia neque ad bella nisi summa vivendi necessitate poterit adduci.
Impero di pace perché l’Italia vuole la pace per sé e per tutti e si decide alla guerra soltanto quando vi è forzata da imperiose, incoercibili necessità di vita.
7
Humanitatem urbanumque cultum cunctis Aethiopiae gentibus Imperium afferet nostrum. Antiquitus enim Romanis in moribus traditum est populos imperio subactos Urbi pro sociis ac fere pro novis civibus adiungere.
Impero di civiltà e di umanità per tutte le popolazioni dell’Etiopia. È nella tradizione di Roma, che dopo aver vinto associava i popoli al suo destino.
8
Audite iam Itali cives hanc legem, qua nostrae historiae pars quaedam absolvitur, alia inchoatur, transitusque aperitur ingens ad omnia quae in posterum excogitari potuerint.
Ecco la legge, o Italiani, che chiude un periodo della nostra storia e ne apre un altro, come un immenso varco aperto su tutte le possibilità del futuro.
9
I. Fines et gentes quotquot ad hunc diem sub Aethiopico imperio fuerunt, nunc prorsus ac penitus in potestatem Italici regni rediguntur.
I. I territori e le genti che appartenevano all’Impero di Etiopia sono posti sotto la sovranità piena ed intera del Regno d’Italia.
10
II. Aethiopici imperatoris titulum sibi suisque in regno successoribus Rex Italiae assumit.
II. Il titolo di Imperatore d’Etiopia viene assunto per sé e per i suoi successori dal Re d’Italia.
***
***
11
Omnium reip. copiarum sive in Africa sive per Italiam degentium imperia legati optiones milites!
Ufficiali, Sottufficiali, Gregari di tutte le forze armate dello Stato in Africa e in Italia,
12
Lictorii sodales!
Itali sexus utriusque cives!
Itali sexus utriusque cives!
Camicie Nere,
Italiani e italiane!
Italiani e italiane!
13
Suis viribus sanguine suo Populus Italicus imperium creavit; laboribus suis fecundum reddet; armis adversus omnes mortales defendet.
Il popolo italiano ha creato col suo sangue l’Impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le sue armi.
14
Hac firma fiducia freti extollite, Legionarii, signa ferrum corda, imperium salutantes, quod quindecim peractis saeculis in sacris Romae collibus denuo apparet.
In questa certezza suprema levate in alto, legionari, le insegne, il ferro e i cuori a salutare, dopo quindici secoli, la riapparizione dell’Impero sui colli fatali di Roma.
15
Dignine eritis illo?
Ne sarete vo degni?
16
(Multitudo civium ingenti clamore dignam se fore pollicetur).
(“Sì” rispondono con un grido formidabile i cittadini).
17
Clamor iste vester quasi sacramentum est quo vos coram Deo et populo universo vosmet ipsos in vitam mortemque obstringitis.
Questo grido è come n giuramento sacro che vi impegna dinnanzi a Dio e dinnanzi agli uomini per la vita e per la morte.
18
Lictorii milites! Legionarii!
Camicie Nere, Legionari,
19
Regi salutationem more militari reddite!
Saluto al Re!